Raja Shehadeh è tra le voci più autorevoli della cultura palestinese contemporanea. Nato in una famiglia cristiana palestinese di Ramallah, ha ereditato dal padre Aziz, uno dei primi sostenitori della soluzione a due stati, un forte impegno politico. Avvocato e attivista per i diritti umani, Shehadeh ha difatti fondato nel 1979 Al-Haq, una delle prime organizzazioni per la difesa dei diritti in Palestina, riconosciuta a livello internazionale.
La sua carriera giuridica si affianca a un'intensa attività letteraria, attraverso la quale riflette sulle complessità dell’occupazione israeliana e sulla quotidianità del popolo palestinese.
Nel 2008 ha ricevuto l’Orwell Prize per Palestinian Walks, tradotto in Italia con il titolo Il pallido dio delle colline (Edt, 2010). Tra le sue opere pubblicate in italiano figurano anche Diari dell'occupazione (Castelvecchi, 2014), Dove sta il limite. Attraversare i confini della Palestina occupata (Einaudi, 2019) e Che cosa teme Israele dalla Palestina? (Einaudi, 2024). Il suo stile narrativo e la profondità delle sue analisi hanno guadagnato l'ammirazione di autori come Ian McEwan, Colm Tóibín e Rachel Kushner.